
Parrot Bebop sarà il drone francese il miglior quadricottero entry level?
Dal 2010 la francese Parrot è riuscita ad inserire nel mercato di massa milioni di droni, dopo i vendutissimi AR Drone e AR Drone 2.0, Parrot affina ulteriormente la facilità di utilizzo dei suoi droni migliorando l’app di controllo FreeFlight 3 (disponibile per iOS o Android) con continui aggiornamenti e rilasciando sul mercato il Bebop.
Non solo però, Parrot si presenta con un quadricottero di piccole dimensioni, leggero e colorato (disponibile in giallo, blu e rosso) dalla scocca robusta e in grado di riprese video full hd a 30 fps, abbastanza per andare incontro alle esigenze di principianti e strizzando l’occhio al pilota intermedio.
Cosa c’è nella scatola del Parrot Bebop

Acquistabile in giallo, rosso e blu, abbiamo provato il modello rosso… Ma per noi il blu cielo è il migiore!
- 1x Parrot Bebop con fotocamera integrata da 14 MP
- 2x batteria LiPo 1200 mAh
- 2x proteggi eliche
- 1x cavo di ricarica USB
- 1x carica batterie da muro
- 4x eliche di ricambio
- 1x chiave montaggio eliche
- 1x manuale istruzioni multilingua
Design e qualità costruttiva del Parrot Bebop

I rotori del Bebop si montano facilmente grazie alla chiave in dotazione, mentre le carene si agganciano.
Il Bebop è un quadricottero dal peso di 400 grammi e 25 cm (da motore a motore) di circonferenza, colorato, leggero e facilmente trasportabile, fatto di ABS, fibra di vetro e polistirolo espanso, usato sia per la carena colorata proteggi eliche sia per la carena principale. I quattro motori di tipo brushless sono dotati di eliche a tre ali. I proteggi eliche si agganciano e sganciano a piacimento dal telaio con molta facilità. La batteria si collega sulla parte superiore del Bebop ma per assicurarla dobbiamo usare un laccio di velcro in dotazione che restituisce al corpo del quadricottero, tutto sommato molto compatto, un look meno pulito.
Il Parrot Bebop, a differenza di molti droni anche di fascia inferiore, non è dotato di led di posizione che aiutino a capirne l’orientamento una volta in volo.
La scelta di Parrot di inserire la fotocamera nel “muso” del Bebop fa si che il look generale sia molto compatto e filante: in effetti nessun altro drone con fotocamera su questa fascia di prezzo sembra avere un design simile. Ne giova anche la solidità: alla nostra prova dopo diversi “atterraggi bruschi” non ha mai riportato danni compromettenti.
back to menu ↑Volo di prova del Parrot Bebop
La facilità d’uso, è questa la prerogativa principale che ci resta addosso dopo aver provato il Bebop, molto semplice e intuitiva. Col nostro Smartphone e Tablet una volta scaricata l’apposita app gratuita FreeFlight 3 sviluppata da Parrot (disponibile per iOS o Android), avremo in mano tutto quello che ci serve per volare o impostare il nostro Bebop. Grazie alla app dedicata potremo modificare le impostazione di volo, salvare e rivedere foto e video, ma soprattutto decollare e atterrare con un tap sul nostro schermo (utilissima funzione Return Home). Una volta in volo useremo la funzione giroscopio del nostro smartphone o tablet come radiocomando per effettuare virate, il tutto in modo estremamente intuitivo. Anche chi non ha mai pilotato un drone può iniziare con il Bebop senza per forza dover imparare a usare un radiocomando dedicato, ma anche solo con il proprio smartphone. D’altra parte però se vero che con i comandi touch il Bebop guadagna punti anche sui principianti c’è da dire che un pilota intermedio o avanzato potrà sentire subito la necessità di utilizzare un radiocomando (Il Parrot Skycontroller), senza il quale sarà impossibile essere davvero precisi in alcune manovre.
back to menu ↑Radiocomando del Parrot Bebop
Starà quindi a noi decidere se pilotare il nostro Bebop con un dispositivo touch, tramite la app dedicata FreeFlight 3 (disponibile per iOS o Android), o spendere di più per un radiocomando dedicato come lo Skycontroller ed estendere così il raggio di controllo e la manovrabilità del quadricottero.
Iniziamo con la configurazione Parrot Bebop controllato da smartphone, la più semplice e user-friendly delle esperienze di volo da noi mai provate.
L’appaiamento dei dispositivi risulta veloce grazie anche a un’antenna dual-band wi-fi, che lavora su frequenze da 2.4 GHz e 5 GHz. I controlli on-screen come dicevamo sono una benedizione per i principianti e rendono davvero tutto più facile, ma anche tutto più impreciso a dire il vero. Dopo diverse ore di volo, una volta presa confidenza con le manovre base, vi renderete subito conto di quanto un radiocomando sia necessario per pilotare con precisione il vostro Parrot Bebop: su uno schermo touch non avrete la stessa sensazione di feedback tattile che avrete sul radicomando e soprattutto non avrete lo stessa portata. Vi dovrete accontentare di far volare il vostro Bebop non oltre un raggio di 250/300 metri. Purtroppo il feedback visivo che lo schermo del nostro smartphoneo tablet riceverà avrà una latenza di qualche secondo, rendendo impossibile di fatto il pilotaggio FPV o da schermo.
La situazione cambia radicalmente se decidiamo di aggiungere lo Skycontroller di Parrot al Bebop, acquistabile separatamente o in bundle con il drone stesso. Certo la spesa si alza e di molto, ma l’esperienza d’uso a sua volta si affina drasticamente. Con lo Skycontroller che analizzeremo a fondo in questa recensione dedicata (…) avremo subito una portata di controllo estesa a 2 chilometri, una sensibile diminuzione della latenza dei controlli e un feedback tattile degli stick analogici, con conseguente precisione aggiunta in ogni manovra.
back to menu ↑Fotocamera del Parrot Bebop
Sul Bebop troviamo un processore P7 dual core con Linux e GPU quad core, elettronica fondamentale per stabilizzare le immagini riprese dalla fotocamera frontale da 14 Mega Pixel con lente fisheye, che ci darà una visione a 180°. Rotando la visione del Bebop agli estremi del’ inquadratura arriveremo a intravedere i rotori frontali, ma niente di particolarmente fastidioso.
La fotocamera, come abbiamo detto, è inserita nella parte frontale del quadricottero, inclinata di qualche grado vero il basso. Il Bebop registra sulla sua memoria interna fino a 8 Gigabyte, quindi all’incirca 40 minuti di video a 1080p. Con il cavo USB in dotazione poi dovremo trasferire i dati su PC oppure tramite Wifi sul nostro smartphone o tablet. La qualità delle riprese è buona ma non siamo certo a livelli di eccellenza, comunque più che sufficiente per qualsiasi neofita delle riprese aeree, abbastanza per girare video dei nostri weekend in montagna o al mare, da condividere sui social e scatenare le invidie e la curiosità di amici e colleghi.
back to menu ↑Durata della Batteria del Parrot Bebop
Parrot ci fa trovare nella scatola del Bebop 2 batterie in totale: ognuna di queste ci assicurerà 11 minuti di volo circa. Sono batterie LiPo da 1200mAh da ricaricare con l’apposito caricabatterie in 1 ora di tempo per ognuna. Una nota di demerito per l’alloggiamento della batteria, come abbiamo anticpiato poco sopra: per fissarle al corpo del drone occorre usare un laccio in velcro, davvero una soluzione posticcia e scomoda.
Accessori e pezzi di ricambio per il Parrot Bebop
Tera Copertina / Cappuccio protezione da macchina fotografica in resina sintetico trasparente
Specifiche tecniche
Connettività: |
Antenne Wi-Fi: dual-band MIMO con 2 set di antenne a dipolo accordate alle bande 2.4 e 5 GHz Potenza di emissione: fino a 21 dBm Portata del segnale: fino a 250 metri |
---|---|
Struttura: | Antenne Wi-Fi: dual-band MIMO con 2 set di antenne a dipolo accordate alle bande 2.4 e 5 GHz
Potenza di emissione: fino a 21 dBm Portata del segnale: fino a 250 metri |
Dimensione: | Diametro del Rolling Spider: 140 mm, Diametro delle eliche: 55 mm, Spaziatura motore: 85 mm |
Velocità: | 13 m/s |
Fotocamera: | Fotocamera con obiettivo “Fisheye” 180° 1/2,2″: 6 elementi ottici e sensori 14 Mega pixel
Stabilizzazione video: digitale su 3 assi Risoluzione video: 1920x1080p (30fps) Risoluzione foto: 4096×3072 px Codifica video: H264 Formato immagine: JPEG, RAW, DNG Memoria interna: Flash 8 GB |
Batteria: | Autonomia: 11 min
Tipo di batteria: LiPo 1200 mAh |
Processore: | Processore Parrot P7 dual-core CPU Cortex 9
– GPU Quad-core – Memoria flash di 8 GB Sistema operativo: Linux Sviluppo: SDK open-source |
Sensori: | Processore Parrot P7 dual-core CPU Cortex 9
– GPU Quad-core – Memoria flash di 8 GB Sistema operativo: Linux Sviluppo: SDK open-source |
Geolocalizzatore: | Processore Parrot P7 dual-core CPU Cortex 9
– GPU Quad-core – Memoria flash di 8 GB Sistema operativo: Linux Sviluppo: SDK open-source |
Peso: | Con la batteria, 400g nudo e 420g con la carena da interni. |
Radiocomando: | Smartphone e tablet con iOS, Android o Windows Phone
Skycontroller: – Portata del segnale video fino a 2 km in campo aperto – Wi-Fi 802.11n 2,4 e 5 GHz fino a 36dBm – 2 antenne dual-band ad alte prestazioni MIMO Canali: da 11 a 13 in 2,4 GHz / da 4 a 8 in 5 GHz |
Gimbal: | no |
- Ottimo rapporto qualità/prezzo
- Resistente agli urti
- Facile da pilotare
- Scarsa durata batteria
- Scatti fotografici di bassa qualità
- Nessuna elica di ricambio
Finalmente una recensione fatta come si deve!!
[…] Recensione Parrot Bebop […]